Malattia cerebro-vascolare: la terza causa di morte nei Paesi occidentali, per malattia cerebrovascolare si definisce qualsiasi alterazione cerebrale derivante da un processo patologico a carico dei vasi sanguigni; i fattori di rischio più comuni sono rappresentati dall’ipertensione arteriosa, dalle dislipidemie, dal diabete e dal fumo. Mediante l’ecocolorDoppler dei tronchi sovraortici è possibile individuare patologie stenosanti a carico delle arterie carotidi o delle arterie vertebrali, responsabili di ictus ischemici cerebrali. Clinicamente la stenosi carotidea può essere asintomatica e manifestarsi con TIA (attacchi ischemici transitori) o ictus conclamati. La prevenzione appare pertanto fondamentale.
Malattia venosa degli arti inferiori: condizione patologica legata ad una alterazione del ritorno venoso del sangue al cuore, con ristagno agli arti inferiori; tale patologia presenta diversi stadi clinici (classificazione CEAP) che vanno dalla asintomaticità (stadio C0) alla formazione di lesioni ulcerose (stadio C6), passando attraverso le varici (stadio C1 o 2), l’edema (stadio C3) e le discromie cutanee (stadio C4). La clinica è varia, spesso i Paziente lamentano un disturbo alle gambe che non sono ben in grado di spiegare, con senso di pesantezza in particolare alla sera, formicolii alle gambe, prurito, crampi in particolare notturni, gonfiore alla caviglia. La diagnosi è clinica, l’ecocolorDoppler ha lo scopo di studiare l’anatomia venosa e la presenza di reflussi, al fine di programmare il miglior trattamento possibile.
TVP e TVS: trombosi venose profonde o superficiali, causate da una condizione di stasi, di ipercoagulabilità o di danno endoteliale (Triade di Virchow). La localizzazione più frequante è quella degli arti inferiori. Clinicamente si possono presentare con edema, dolore, rossore o cianosi; i fattori di rischio sono molteplici e vengono valutati dallo score di Wells. Possono complicarsi con patologie gravi, come l’embolia polmonare. La diagnosi è effettuata mediante l’ecocolorDoppler venoso degli arti inferiori.
Patologia aneurismatica (aorta addominale, arti inferiori o superiori): dilatazione localizzata di un’arteria che deve essere almeno pari al 50%. La localizzazione è varia, quella più frequente colpisce l’aorta addominale nel suo tratto sottorenale (calibro > 30 mm). Il rischio di sviluppare un aneurisma dell’aorta è del 5-10% negli uomini fra i 65 e i 79 anni e sono maggiormente colpiti i fumatori, quelli che abbiano avuto in famiglia parenti affetti da AAA, ed i soggetti affetti da malattie vascolari in altri distretti (coronarie, carotidi, arti inferiori). Il rischio maggiore è quello della rottura; in questo caso si verifica una grave emorragia interna che può essere fatale. La prognosi dei pazienti affetti da AAA è correlata con il diametro dell’aneurisma. La mortalità operatoria dell’aneurisma addominale varia enormemente se l’intervento viene compiuto in condizioni di emergenza o se si tratta di un intervento in elezione; questo è il motivo per cui tale patologia va diagnosticata precocemente e l’intervento chirurgico va effettuato prima che il rischio di rottura divenga elevato. L’ecocolorDoppler consente di valutare in maniera non invasiva la presenza di eventuali AAA asintomatici, ovvero che non danno dolore; si può inoltre valutare la presenza di materiale trombotico che spesso diviene causa di patologia embolica a distanza e si può verificare la presenta di piccole placche o di placche importanti che determinano stenosi significative.
Arteriopatie degli arti inferiori: La claudicazione intermittente è il principale sintomo dell’insufficienza arteriosa periferica. Si tratta di un dolore che insorge improvvisamente in una gamba mentre si cammina ed è localizzato generalmente sul polpaccio o alla coscia. Quando si cammina c’è maggiore necessità di apporto sanguigno alle gambe, ma a causa del “restringimento” delle arterie questa può non essere assicurata. A seconda della localizzazione del dolore è possibile stabilire quale sia l’arteria o il segmento compromesso; la progressione della malattia è indicata dalla riduzione della distanza che il Paziente può percorrere in assenza di sintomi (intervallo di marcia). Alla fine, il dolore ischemico può verificarsi a riposo e quando l’insufficienza arteriosa diviene grave, il Paziente riferisce un piede dolente, freddo e spesso intorpidito. Nei casi cronici, la cute può essere secca e squamosa, con una ridotta crescita di unghie e peli. A mano a mano che l’ischemia si aggrava, possono comparire delle ulcerazioni, soprattutto dopo traumi localizzati. La diagnosi di questo disturbo è prevalentemente clinica e si avvale dell’ecocolorDoppler arterioso degli arti inferiori.
VIDEO: INSUFFICIENZA VENOSA CRONICA
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